MTB, Vallo Alpino e non solo! Anello Bevera – Collebassa- Torri – IMPERIA

Data: 12/01/2020

Lunghezza:  25 km

Dislivello: 1000 mt

Tempo di percorrenza: 8 h comprensivo di soste (pranzo) , visita ad alcune fortificazioni, MTB e escursione a piedi

Note: prestare attenzione al percorso dopo aver raggiunto il paese di Collebassa

Partenza e arrivo: Bevera (IM)

Vista la nuova mountain-bike e le temperature rigide delle ultime mattine, decidiamo di dirigerci, per la prova del mezzo, verso Ventimiglia. Parcheggiamo nei pressi della stazione ferroviaria di Bevera, frazione di Ventimiglia. Le temperature anche qui non scherzano: 4° C!! Inizio a dubitare dell’idea, ma confido nel calore del sole della tarda mattinata.

Scarichiamo i nostri nuovi “acquisti” ed emozionati, iniziamo a pedalare. Dal parcheggio svoltiamo subito a destra, in Via della Stazione.  Il primo tratto si sviluppa su asfalto e le pendenze raggiungono almeno il 12% circa.

Dopo alcuni tornanti ci fermiamo a riprendere fiato e nel frattempo ammiriamo il panorama su Ventimiglia ed il fiume Roya.

300mt-sopra-Bevera

Da quassù non possiamo fare a meno di notare la cava presente di fronte a noi!

Proseguiamo di alcuni metri fino a raggiungere una curva ed un palo della luce. Da qui svoltiamo a sinistra, abbandoniamo le MTB e ci spingiamo più in basso per vedere l’Opera 65 o meglio i resti della stessa dopo un’esplosione. Doveva essere un opera circolare tipo 7000 facente parte del 5° Caposaldo Colle di Bevera.

Resti-opera-65- Caposaldo-Bevera

Riprendiamo le bike e proseguiamo dal palo della luce, verso sinistra in una strada asfaltata che scende per poi terminare. Da qui ricominciamo la ricerca di altre fortificazioni che sappiamo essere nella zona. La vegetazione è molto ostile, rovi e arbusti con aghi particolarmente pungenti sono presenti ovunque, per cui si procede con molta lentezza e nonostante l’attenzione posta, ci facciamo comunque del male!

Scopriamo dapprima una trincea di collegamento, in parte coperta, che appunto collegava l’Opera 67A e l’Opera 67B. Si tratta di altre due opere circolari di tipo 7000. Avvicinarsi alle stesse diventa molto difficile a causa dei rovi infestanti.

Trincea-di-collegamento-opere

Ce la mettiamo tutto per poterle veder da vicino, ma purtroppo scopriamo che sono tutte chiuse, sigillate e riempite, per quel che possiamo dedurre, con del calcestruzzo. Anche questa volta non posso esimere dal chiedermi quale sia la motivazione di una così scarsa valorizzazione del patrimonio culturale di questi luoghi.

Opera-67B-sulla-destra-tra-la-vegetazione
Avvicinamento-opera-67B

Dopo aver faticato non poco, riprendiamo a pedalare. Ritorniamo verso la curva famosa con il palo e proseguiamo diritti, con parte della strada sterrata, fino ad un pianoro a circa 430 mt di altitudine. Una breve pausa pranzo, qualche foto di rito e ci addentriamo nuovamente nella “giungla” in cerca di “opere”

MTB-sul-pianoro-vista-mare

Ci avviciniamo ad altre due fortificazioni, la 68 e la Dandolo, ma non troviamo alcuna via di accesso aperta. Anche l’uscita di emergenza è bloccata. Più avanti scorgiamo tra la vegetazione numerose altre opere circolari, ma vista l’ora decidiamo di proseguire oltre.

Opera-68

La strada sterrata prima scende, poi risale fino al monte Pozzo.

A questo punto inizia la discesa vera e propria, piuttosto tecnica per le mie capacità, per cui alterno nella prima parte, tratti in MTB e tratti a piedi. Visioniamo, lungo il percorso, un’altra opera del Vallo Alpino, sempre sigillata e perveniamo ad un incrocio poco prima di Collabassa.

MTB-opera-Collabassa

Non seguiamo il mio primo istinto, che mi diceva di procedere secondo le indicazioni escursionistiche “Torri e Balconi del Mediterraneo”, ma raggiungiamo la Frazione di Collabassa, facente parte del Comune di Airole. Attraversiamo il paese semi-deserto, a piedi con la MTB al fianco, vista la forte pendenza della scalinata che ci porta fino al fiume “la Bevera”. Seguendo la traccia gialla e poi gialla/rossa, lo attraversiamo e procediamo avanti:  solo poco più tardi capiamo di trovarci nel posto sbagliato! Il percorso è molto molto sconnesso, con frane e vari ostacoli da superare.

Percorso-franato-sotto-a-decine-di-metri-la-Bavera

Non possiamo far altro che accompagnare la MTB. Il sentiero si fa via via sempre più esposto, attrezzato con funi di sicurezza, gradini in ferro. Si alternano in continuo discese e salite molto toste. Insomma un percorso non adatto alla bike. Ormai siamo qui e non abbiamo il tempo di tornare indietro ed oltretutto non conosciamo l’altra via, anche se ormai presumiamo che fosse quella di cui avevamo sentito parlar molto bene.

Usiamo i muscoli delle braccia per tirar su le nostre MTB. Immagino che qui nessuno abbia mai affrontato il percorso come noi con le nostre bici. Intanto il sole inizia a tramontare e noi continuiamo a camminare con accanto il rumore dell’acqua.

sentiero-attrezzato-con fune

Dopo 2h circa di fatica, arriviamo, mentre sta facendo buio, a Torri Superiori e successivamente a Torri Inferiori.

Procediamo pertanto sulla normale strada e dopo circa 4,5 km perveniamo alla stazione di Bevera da dove eravamo partiti.

Direi che le MTB sono state inaugurate a sufficienza! Tour emozionante sotto tutti i punti di vista, che a messo a dura prova la nostra resistenza fisica e mentale. Tutto serve per crescere e per migliorare!

 

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