Testa del Rutor – Valgrisenche, Valle d’Aosta – SKIALP

Data: 22/02/2020

Località di Partenza: Bonne 1810 mt (Valgrisenche, AO )

Quota Massima: Testa del Rutor 3486 mt

Dislivello: 1700 mt circa

Difficoltà: BSA

Curiosità: Valgrisenche è conosciuta in tutta Italia e non solo, viste le innumerevoli edizioni del “Tour du Rutor” e le cronoscalate organizzate negli ultimi anni sulle cime che contornano la valle.

 

Ore 4,15 circa, gli amici sono sotto casa. Si parte per la Valle d’Aosta. Tutti un po’ assonnati ma emozionati, decidiamo di percorre l’autostrada e raggiungiamo Aosta. Dal casello Aosta Ovest seguiamo la direzione di Courmayeur sino ad Arvier. Da qui imbocchiamo la Valgrisenche sino alla frazione Bonne, dove al fondo del paesino la strada si presenta chiusa.

Terminati i preparativi, indossata l’ARTVA (da non dimenticare mai!) partiamo. Ci troviamo sulla strada che costeggia la diga. Dopo pochi passi, svoltiamo a destra seguendo le indicazioni verso Arp Vieille. Iniziamo a salire nel bosco e piuttosto velocemente raggiungiamo l’alpeggio di Arp Vieille (2200 mt), dove praticamente la strada termina.

Salendo-nel-bosco

A questo punto, mentre continuo a guardarmi intorno per scoprire nuove mete, saliamo ancor un po’ tra varie “collinette” di neve.

Salendo…

Affrontiamo poi, il pendio sulla destra. C’è neve fresca per cui il maestro deve  nuovamente battere traccia. Ad un certo punto però, un tratto un po’ insidioso ci fa diminuire il passo. E’ tutto ghiacciato, ma ormai è tardi per mettere i rampant per cui proseguiamo con attenzione.

Verso-il-tratto-insidioso

Un breve tragitto e ci troviamo sul colletto a circa 2930 mt. Poco sotto di noi ecco comparire il rifugio degli Angeli a 2916 mt, che sorge sui resti del Rifugio Scavarda, costruito nel 1937 e dedicato alla memoria di Clea Scavarda, una alpinista ventiseienne vittima di una slavina caduta il 19 febbraio del 1936.

Decidiamo pertanto di fargli una breve visita. Mi sembra di essere in paradiso e osservando più attentamente scorgo una delle cime dei miei sogni: il Cervino!!! Ovviamente scatto qualche foto prima di ritornare su dove abbiamo lasciato gli sci.

Rifugio-degli-Angeli

Svoltiamo a sinistra, percorriamo un traverso, poi risaliamo sulla destra e perveniamo al Ghiacciaio di Morion.

Percorso-dopo-il-Rifugio

A questo punto ci dirigiamo nuovamente verso sinistra. Da qui, passo davanti io a battere. E’ il mio momento! Mi sento più in forma di quando sono partita e pertanto non mollo. Ci dirigiamo verso il canale sottostante la Testa del Rutor.

Giunta poco dopo la base dello stesso, tolgo gli sci ed infilo i ramponi. Ad ogni passo si sprofonda e si scivola. La salita diventa impegnativa, sia appunto per la fatica che si fa ogni volta che si alza un piede a cui è attaccato un bel quantitativo di neve, che per la pendenza che raggiunge  i 45°. Inoltre in alcuni tratti, dalla sommità iniziano a scendere palle di neve. La temperatura nonostante gli oltre 3000 mt è parecchio alta.

Salendo-nel-canale

Raggiungiamo la sommità del canale e la Madonnina appare all’improvviso. Siamo sulla  della Testa del Rutor, punto panoramico dell’intera Valle d’Aosta.

In-cima-alla-Testa-del-Rutor

Non so esprimere a parole, cosa ha provato quando ero lassù. Un panorama mozzafiato, tant’è che i miei occhi non sapevano più cosa ammirare prima. Il bianco della neve si scagliava contro l’azzurro del cielo e disseminate ovunque attorno a noi cime, una più bella dell’altra. Il Cervino, il Rosa, il Bianco, il ghiacciaio del Rutor…

Il-ghiacciaio-del-Rutor-ed-in lontananza-il-Bianco

Ci godiamo la bellezza del luogo per più di mezz’ora, anche perchè non fa freddo: ci sono 5° gradi e non c’è vento.

Purtroppo è il momento di scendere. Vediamo altri sciatori in lontananza che si stanno avvicinando al canale. Paiono come formiche!!

Optiamo per la discesa dal canale anzichè dal Colle del Rutor. Io, come sempre, faccio più fatica degli altri, anche perchè ci sono circa 40 cm di neve praticamente fresca!

Proseguiamo poi lungo il percorso di salita e la neve non è per nulla male!! Ci divertiamo e stanchi ma felici torniamo a Bonne.

 

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